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OXFORD MURDERS - TEOREMA DI UN DELITTO

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Un film a sfondo matematico [qui il trailer] quello che in questi giorni è uscito nelle sale dei cinema europei. Potrebbe essere riassunto in una sola frase: "un professore di matematica e logica e uno studente cercano di risolvere gli enigmi di un delitto, l'assassinio di un'anziana signora di Oxford".

La signora è anche lei una matematica, che con Alan Turing lavorava durante l'ultimo conflitto mondiale alla decifrazione del codice enigma

E la realtà supera ogni immaginazione: le coincidenze, oltre che portare nuove prove, complicano la realtà tra teoremi di incompletezza di Gödel e principio di indeterminazione di Heisenberg: Arthur Seldom (John Hurt) è uno stimato professore di Logica a Oxford mentre Martin (Elijah Wood, il Frodo del Signore degli Anelli) è un giovane studente giunto nella sede del Mathematical Institute della prestigiosa università per un post-doc con lo stesso Seldom.
Entrambi sono coinvolti nelle indagini di una serie di misteriosi delitti accompagnati da messaggi in codice, redatti con una sequenza logica, che i due cercheranno di decifrare.

Seldom lo prende sotto la sua ala protettrice, insegnandogli che la logica e le strutture della matematica possono essere utilizzate per risolvere i misteri.

Ogni delitto ha una sua logica. Questo, almeno, quello che vorrebbe farci credere il regista basco Alex de la Iglesia, classe 1965, una laurea in filosofia e già distintosi in precedenza per aver lavorato in vari generi dalla fantascienza, al western, al noir con film di dubbia qualità come Azione mutante, Crimen perfecto - Finchè morti non li separi, El dia de la Bestia, La Comunidad - Intrigo all’ultimo piano).

Il film è un mystery vecchio stile, che gioca su alcuni elementi strutturali: una specie di ricerca matematica della verità degli eventi che stanno dietro la logica di quelle morti: si riuscirà a porre fine alla macabra sequenza solo con l'abilità intellettuale di due logici matematici?

Come Sherlock Holmes e il fido Watson, qui Martin e Seldom impersonano un giovane ingenuo e un vecchio cinico: la domanda cui si vuole trovare una risposta è "La realtà ha un’essenza matematica?".
Chi avrà ragione dei due? Il giovane fiducioso nel disegno che decide ogni nostro agire, o il professore, per il quale la verità assoluta è indecidibile?

Grandi citazioni, a partire da Ludwig Wittgenstein ("Tutto ciò che si può dire lo si può dire chiaramente. Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere"), Alan Turing (morì ingerendo una mela avvelenata con cianuro di potassio), l'indecidibilità del teorema di Gödel e la dimostrazione "in diretta" dell'ultimo Teorema di Fermat con un Andrew Wiles che suggella il suo lavoro durato 7 anni di studi con un Q.E.D. (quod erat demonstrandum).
E per tutto il film l'imponderabilità dell'effetto farfalla che "non permette mai la previsione degli uragani".

Non è causale l’uso di Bach come colonna sonora: il regista ammette di avere letto prima di girare il film "Un’eterna ghirlanda brillante" di Douglas Hofstadter in cui vengono accostati il teorema di incompletezza di Godel, le opere di Escher e appunto quelle di Bach.
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Il film è tratto dal romanzo La serie di Oxford del matematico argentino Guillermo Martinez. (Qui il suo sito personale: guillermo-martinez.net e il suo Blog)

Il sito ufficiale, in lingua francese, è ricco di giochi di successioni logiche da risolvere.


Voi avete visto il film? Come lo avete trovato? Se siete andati a vederlo avete voglia di scrivere qui il vostro parere ?
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2 commenti

Anonimo ha detto...

Un film godibile...

Segnalo i commenti di Bruno Betrò, responsabile della sezione di Milano dell’Istituto di matematica applicata e tecnologie informatiche del Cnr.

http://www.almanacco.rm.cnr.it/articoli.asp?ID_rubrica=3&nome_file=01_06_2008

“La ricostruzione di un evento criminoso avviene in primo luogo attraverso la raccolta accurata delle informazioni fornite da un sopralluogo. Sulla base dei dati raccolti gli investigatori formulano ipotesi su cause compatibili con i dati e procedono quindi ad azioni investigative per ottenere ulteriori informazioni. La modellistica matematica è di grande aiuto in questo processo, poiché un modello matematico è, in sintesi, una rappresentazione schematica della realtà tramite regole deterministiche o probabilistiche, che collegano in modo logico e rigoroso effetti a possibili cause. In questo modo, a partire dai dati raccolti, si possono ottenere utili informazioni sulla realtà in esame, come pure indicazioni su azioni da intraprendere per raffinare tali informazioni. È da osservare che, tipicamente, un modello matematico si riferisce, più che a un singolo problema, a una classe di problemi aventi struttura comune: settori diversi possono perciò giovarsi delle medesime metodologie matematiche. E le indagini criminali sono tipicamente complesse, poiché devono tenere conto di grandi quantità di informazioni di tipo diverso, comprese quelle relative ad altri casi, per questo richiedendo competenze molteplici. Da qui l'utilità dei sistemi esperti, che, gestendo ampie basi di conoscenza, forniscono ai singoli l'esperienza che altrimenti non potrebbero avere e, più in generale, dei sistemi di supporto alle decisioni, che garantiscono assistenza nell'intraprendere le azioni investigative necessarie”.

“Di grande interesse sono anche gli algoritmi per l'elaborazione di immagini, anche in relazione alla crescente diffusione di sistemi di video-sorveglianza, e quelli per la ricostruzione tridimensionale di scene, che consentono di effettuare al computer esperimenti non realizzabili dal vivo”.

Anonimo ha detto...

Bell'articolo Rashmi! Mi ha proprio fatto venire voglia di andare a vedere questo film: poi vi riferiro' Ciao
Patti