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21, DIVENTARE RICCHI CON LA MATEMATICA


Se pensate che 21, film ispirato a una storia vera, vi proponga una trama che parli di matematica, rimarrete delusi!

Il film racconta le peripezie di Ben Campbell, brillante studente del Mit che, per pagare la costosissima retta dell'università (300.000 dollari) si unisce suo malgrado a un gruppo selezionato di giovani matematici che ogni settimana, celati sotto falsa identità, sbancano i casinò di Las Vegas aiutandosi con la loro abilità nel prevedere le uscite delle carte al Blackjack.

Gruppo che viene coordinato da Micky Rosa (Kevin Spacey), geniale ma poco ortodosso professore, che prima aiuterà Ben nel suo intento, e poi lo terrà stretto a se con astuzia e imbrogli.

E il film sarebbe tutto qui, una finzione, neppure tanto ben riuscita, se non fosse che la storia scritta da un giovane scrittore, Ben Mezrich, è realmente accaduta.

IL VERO BLACKJACK CLUB DEL MIT

Un gruppo di studenti del MIT [a questo link vedrete i veri volti] fondò realmente, nel 1994, il Blackjack Club e misero in atto una tecnica basata sulla distribuzione delle probabilità.

Una tecnica che sfrutta la stessa natura probabilistica del blackjack, un gioco il cui comportamento viene influenzato dalle uscite precedenti del mazzo: un gioco, si può dire, con memoria.

E che viene governato anche da un "teorema", tanto semplice quanto efficace, enunciato quarant’anni fa da Edward Thorp, docente di matematica del MIT.
Nel suo libro "Beat the Dealer", pubblicato negli USA nel 1962, Thorp spiega dettagliatamente come un giocatore di Blackjack possa vincere matematicamente:
“Le carte basse del mazzo (dal 7 in giù) sono sfavorevoli al giocatore, quelle alte (9, 10, figure e assi) sono favorevoli”






La probabilità e la legge dei grandi numeri regolano le uscite delle carte al BlackJack. Mettiamo
ad esempio che esca un Re. Nel mazzo c'è un Re in meno e dunque la probabilità di uscita di un altro Re è ridotta di una misura che è calcolabile. Con persone dotate di ottima analisi e buona memoria il gioco può dunque diventare alla lunga redditizio.

La squadra si divide in tre gruppi, gli Avvistatori che tengono sotto controllo i tavoli; i Gorilla che hanno il compito di puntare grosse somme ma senza alcuna strategia; e infine i Puntatori, che gesticono il gioco puntando per vincere.

Gesti e frasi convenzionali permettono infine di comunicare senza essere scoperti.

La tecnica non è molto diversa da quella usata in altri celebri film come Rain Man, in cui l'autistico Raymond Babbitt (Dustin Hofmann) insieme al fratello Charlie (Tom Cruise) sbanca il casinò utilizzando lo stesso metodo di calcolo.

LA MATEMATICA PRESENTE IN 21

Poca matematica, dicevamo, in questo film, se escludiamo qualche ammiccamento alla successione di Fibonacci (ma che fantasia, questi scrittori!), il metodo di Newton-Raphson (che si insegna nel Licei e nel primo anno di università però, non certo ai corsi avanzati di dottorato al MIT!) e il noto problema di Monty Hall. La matematica, insomma, nel film è tutta qui.

Ma la realtà supera anche la finzione! E se il film non ci racconterà cosa fecero i talentuosi ragazzi dopo, questo ve lo raccontiamo noi.

Allontanati dal MIT, i veri matematici sono reperibili ora a questi indirizzi:

Mike Aponte ha fondato il BlackJack Institute www.blackjackinstitute.com che propone corsi per diventare come loro, campioni di Blackjack.

Jeff Ma
(nel film il ragazzo protagonista) ha fondato lo sport stock market website Protrade

Jane Willis
(la bionda del film) è diventata partner dello studio legale di Boston Ropes & Gray.

E il vero docente, John Chang, oltre a essere tuttora un accanito giocatore, tanto da scrivere alcuni libri in proposito, ha fondato Fresh Address (un servizio di mail addressing per le imprese).

RICCHI CON LA MATEMATICA

Insomma: chi vuole ancora farci credere che con la matematica non si guadagna, dovrà spiegarci come mai i maggiori esperti e consulenti finanziari, gli imprenditori e i fondatori delle più solide e importanti aziende al mondo sono matematici: da Lerry Page a Sergey Brin (Google) a Stephen Wolfram (miliardario imprenditore, fondatore di mathematica).

E se proprio non vi sentite imprenditori, con la matematica potreste vincere uno dei sette premi da un milione di dollari ciascuno per la soluzione di altri sette importanti problemi ancora irrisolti.
Premio di un milione di dollari addirittura rifiutato nel 2005 dal matematico Grigori Perelman che dimostrò la congettura di Poincaré.

Il "Millenium Prize", così è chiamato il premio che verrà assegnato a ognuno dei sette matematici che risolverà questi enigmi, è offerto da un ricco uomo d'affari di Boston, Landon Clay, innamorato della matematica, il quale ha fondato, due anni fa, il Clay Mathematics Institute, un ente che intende promuovere e diffondere la cultura matematica.

"Dove c'è matematica - dice Clay - c'è bellezza".

Come non dargli torto?

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